Cerimoniale notturno

, #5

Brossura, 256 pagine

lingua italiano

Pubblicato da Agenzia Alcatraz.

ISBN:
978-88-85772-31-1
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2 stelle (1 recensione)

Considerato uno dei suoi lavori maggiormente rappresentativi, Cerimoniale notturno è forse il libro di Thomas Owen che riesce più di ogni altro a turbare il lettore. Questa raccolta di diciassette racconti non è infatti una semplice antologia, ma una vera e propria opera a sé stante, che muovendosi implacabile tra inquietudini, brividi e un umorismo nero e sottile indaga le pieghe più inconfessabili di un animo umano torturato, sgomento, alla deriva.

Grazie a un’indubbia maestria nell’arte dell’insolito, un senso acuto della narrazione e una suspense vertiginosa, l’immaginazione viene sedotta e provocata, tenendo il lettore col fiato sospeso sino alla fine, impedendogli di fatto ogni via di fuga.

«Owen», dice Jean Ray, «arriva alla paura come scendendo un dolce declivio, prendendo sottobraccio il lettore per una passeggiata innocente, con lo scopo perverso di lasciarlo da solo una volta arrivati di fronte all’imprevisto, al dubbio, all’incertezza».

1 edizione

ha recensito Cerimoniale notturno di Thomas Owen (Bizzarre, #5)

Dov'è la paura?

2 stelle

Dopo le letture decisamente piacevoli dei libri di Gerard Prevot e Jean Ray, avevo riposto grandi aspettative sulla raccolta di racconti Cerimoniale notturno di Thomas Owen. Dietro questo nome anglosassone si nascondeva lo scrittore belga Gerald Bertot, che ha utilizzato come pseudonimo per i suoi racconti di paura il nome del suo personaggio più noto della produzione investigativa. E in effetti in alcuni racconti la sua propensione al "giallo" diventa evidente, riuscendo in qualche modo a recuperare alla piacevolezza racconti che altrimenti non sarebbero stati all'altezza dei tre libri di cui ho precedentemente parlato, sempre nella collana Bizzarre della Alcatraz. Il grosso problema è che tra queste pagine di terrore e paura ce n'è ben poco (certo, per un amante del genere che per spaventarsi ce ne vuole, questo fatto sembrerebbe all'ordine del giorno, però il terrore e l'orrore direi che un po' li so riconoscere).

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