Miti classici, simboli religiosi e arte del Rinascimento, celebri icone della cultura pop. Un tripudio di citazioni da manga e anime di ogni genere, dal shojo al gekiga, dal poliziesco all’horror. Tutto finisce nel tritacarne di Palepoli, l’affascinante e irriverente opera prima del maestro giapponese Usamaru Furuya: un libro cult, che approda finalmente alla prima edizione italiana. Partendo dalla tradizionale struttura della gag in quattro vignette, Furuya sovverte ogni regola per dare vita a un caleidoscopio di stili, personaggi e situazioni all’insegna dello humour più nero e scanzonato. Si rincorrono tra queste pagine un orsetto assassino, Gesù, Buddha e i Beatles, Botticelli e il Mantegna, l’ispettore Colombo e i killer di Pulp Fiction, riletture di Tezuka e parodie in chiave erotica di Doraemon. Un vertiginoso tour de force grafico, un teatro dell’assurdo che va in scena per svelare, tavola dopo tavola, ipocrisie e contraddizioni della società nipponica e occidentale.