Personalmente non ho mai amato la massima "La letteratura serve ad ampliare i propri orizzonti", visto che storicamente l'arte "allineata" ha lasciato il segno ben più di quella "antagonista", le grandi accademie che stabiliscono i canoni sono naturalmente conservatrici (se non reazionarie) e, negli ultimi tempi, ho notato una sgradevole tendenza di progressismo puramente performativo che dà contro alle opere d'arte arcaiche in quanto "retrograde", così da farsi belli senza versare una goccia di sudore. Ebbene, Starship Troopers potrebbe essere la prima volta in vita mia che un'opera d'arte mi ha davvero posto in dialettica con una posizione/forma mentis/tradizione culturale (chiamatela come vi pare) in cui non mi riconosco e mi ha portato, pertanto, a costruire un dibattito asincrono con il romanziere – ed è un'esperienza spettacolare. Perché sì, il capolavoro di Heinlein è esattamente ciò che sembra: un romanzo di formazione utopico dalla forma diaristica in cui …
Personalmente non ho mai amato la massima "La letteratura serve ad ampliare i propri orizzonti", visto che storicamente l'arte "allineata" ha lasciato il segno ben più di quella "antagonista", le grandi accademie che stabiliscono i canoni sono naturalmente conservatrici (se non reazionarie) e, negli ultimi tempi, ho notato una sgradevole tendenza di progressismo puramente performativo che dà contro alle opere d'arte arcaiche in quanto "retrograde", così da farsi belli senza versare una goccia di sudore. Ebbene, Starship Troopers potrebbe essere la prima volta in vita mia che un'opera d'arte mi ha davvero posto in dialettica con una posizione/forma mentis/tradizione culturale (chiamatela come vi pare) in cui non mi riconosco e mi ha portato, pertanto, a costruire un dibattito asincrono con il romanziere – ed è un'esperienza spettacolare. Perché sì, il capolavoro di Heinlein è esattamente ciò che sembra: un romanzo di formazione utopico dalla forma diaristica in cui una recluta diciottenne "diventa uomo" passando per i campi d'addestramento e il fuoco della battaglia, e fra un'operazione e l'altra riferisce al lettore riflessioni, dialoghi e ricordi che ci spiegano a menadito perché il governo oligarchico dei militari di carriera, la stratiocrazia (vocabolo di mio conio), è la migliore forma di governo possibile. È quindi il manifesto di un artiste con simpatie autocratiche e ambizioni imperialistiche? Innegabile, è palese che il buon Bob ci credeva davvero e voleva spargere il suo verbo fra il pubblico; purtroppo non fatico a immaginare che chi la pensi come lui lo adotti a vangelo. Ha dietro qualità artistica o è solo propaganda spazzatura al livello de [b:Le cronache di Narnia|3714997|Le cronache di Narnia|C.S. Lewis|https://i.gr-assets.com/images/S/compressed.photo.goodreads.com/books/1329485296l/3714997.SX50.jpg|781271]? C'è dietro così tanta qualità che ti incolla alla pagina anche quando descrive gli organigrammi della Fanteria Mobile, e scusate se è poco. Fa vomitare chi non la pensa come Heinlein? Vomitare no, proprio perché non è propaganda spazzatura: è un romanzo a tesi che fa ragionare per smontarne i teoremi in modo organico – a meno di non essere drogati di propaganda spazzatura delle posizioni opposte, nel qual caso si vorrà mandarlo al macero. Merita almeno una lettura? È stato detto che tutta la fantascienza anglofona è una dialettica con Starship Troopers, quindi direi che si tratta, per una volta, di una lettura obbligata – e, incredibile, direi anche che è un vero classico. In effetti ora mi dedicherei a una monografia di fantascienza militare per analizzare l'impatto di e le reazioni a Heinlein, ma non ho più l'età per certe cose!