L'uomo che vedeva le mosche

E altre opere impresentabili

Brossura, 152 pagine

lingua Italiano

Pubblicato da Tempesta Editore.

ISBN:
978-88-85798-35-9
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4 stelle (2 recensioni)

Si definisce pseudobiblion un libro immaginario che viene trattato come fosse reale e quindi citato come fonte o addirittura recensito. Si tratta di un raffinato gioco metaletterario, talvolta con risvolti umoristici, presente in moltissime opere (reali). Autori come Jorge Luis Borges, Roberto Bolaño, Stanislaw Lem hanno scritto di testi inesistenti con la serietà filologica riservata ai grandi classici. Lo stesso meccanismo viene messo in moto in "L’uomo che vedeva le mosche (e altre opere impresentabili)" di Roger Munny, dove troviamo dieci opere fittizie e assurde, di altrettanti autori immaginari e bizzarri, raccontate con il piglio del critico letterario.

1 edizione

Review of "L'uomo che vedeva le mosche" on 'Goodreads'

4 stelle

Dalla quarta di copertina: Si definisce pseudobiblion un libro immaginario che viene trattato come fosse reale e quindi citato come fonte o addirittura recensito. Il che è proprio quello che farò io nelle prossime righe.

Infatti, il libro in questione parla proprio di dieci opere impresentabili e dei loro autori. Personaggi assurdi che hanno scritto (o diretto) storie folli e dallo scarsissimo successo editoriale.

Clay Robson, per esempio, è il biografo di Michael Rondello, fondatore della religione della Luce Riflessa. In questo racconto viene ripercorsa, in maniera piuttosto asciutta, la vita di Mike the Light (Rondello ndr.) che sembra sceneggiata da Hunter D. Thompson. Abbiamo racconti ancora più lisergici, come “Centopiedi e tribù in New Mexico” che rientra (a mio parere) dritto nel Weird. La lettura prosegue leggera tra alieni che danno vita a una rivoluzione anarco-libertaria, strani libri magici indiani, l’autobiografia del sedicente più grande musicista britannico vivente, un’isola …

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  • Narrativa