cretinodicrescenzago ha recensito I terrestri di Sayaka Murata
Review of 'I terrestri' on 'Goodreads'
5 stelle
Personalmente provo un disprezzo viscerale per i romanzi realistici in cui un uomo medio-altoborghese rigorosamente bianco e cis-het si rende conto di essere incatenato a costrizioni sociali alienanti e sbrocca male dipingendosi pure come un martire, in un'autoreferenzialità fallocentrica che sostanzialmente riafferma gli status-quo attraverso un finto nichilismo – personalmente la considero nient'altro che la forma "d'alto bordo" della "letteratura del cazzo" (dick literature), con l'aggravante che il mio amico [a:Robert E. Howard|66700|Robert E. Howard|https://images.gr-assets.com/authors/1210954603p2/66700.jpg] scriveva letteratura del cazzo con un (bel) po' di cuore.
Ora, a che pro questa filippica introduttiva? Semplicemente, tutti i temi profondi che la letteratura del cazzo d'alto bordo sostiene di sviscerare, I terrestri li tratta sul serio, li tratta in profondità e li tratta con una prosa divina. Già conoscevo l'autrice dal suo precedente romanzo, [b:La ragazza del convenience store|40712413|La ragazza del convenience store|Sayaka Murata|https://i.gr-assets.com/images/S/compressed.photo.goodreads.com/books/1536416451l/40712413.SY75.jpg|51852264], e quindi già mi aspettavo …
Personalmente provo un disprezzo viscerale per i romanzi realistici in cui un uomo medio-altoborghese rigorosamente bianco e cis-het si rende conto di essere incatenato a costrizioni sociali alienanti e sbrocca male dipingendosi pure come un martire, in un'autoreferenzialità fallocentrica che sostanzialmente riafferma gli status-quo attraverso un finto nichilismo – personalmente la considero nient'altro che la forma "d'alto bordo" della "letteratura del cazzo" (dick literature), con l'aggravante che il mio amico [a:Robert E. Howard|66700|Robert E. Howard|https://images.gr-assets.com/authors/1210954603p2/66700.jpg] scriveva letteratura del cazzo con un (bel) po' di cuore.
Ora, a che pro questa filippica introduttiva? Semplicemente, tutti i temi profondi che la letteratura del cazzo d'alto bordo sostiene di sviscerare, I terrestri li tratta sul serio, li tratta in profondità e li tratta con una prosa divina. Già conoscevo l'autrice dal suo precedente romanzo, [b:La ragazza del convenience store|40712413|La ragazza del convenience store|Sayaka Murata|https://i.gr-assets.com/images/S/compressed.photo.goodreads.com/books/1536416451l/40712413.SY75.jpg|51852264], e quindi già mi aspettavo che si sarebbe parlato di misoginia sistematica e discriminazione delle "personalità divergenti" nel Giappone moderno, ma credevo che anche stavolta il taglio sarebbe stato da "quadretti di vita quotidiana" – invece ne I terrestri Murata fa un salto in alto per complessità strutturale e tematica e ci mette in scena, sostanzialmente, una catabasi a tratti corale, narrata in ordine anacronico e con punte di realismo magico.
A voler essere riduttivi, il romanzo è la tragedia di Natsuki, donna medioborghese sottoposta durante l'infanzia ad abusi plurimi e impuniti che la fanno arrivare ai trent'anni innegabilmente traumatizzata (e queste scene sono state una randellata sui denti paragonabile a quando lessi [b:La notte|9652175|La notte|Elie Wiesel|https://i.gr-assets.com/images/S/compressed.photo.goodreads.com/books/1608796082l/9652175.SY75.jpg|265616] a 14 anni); è però anche una piccola saga generazionale sulla famiglia di Natsuki, sulla ritualità contadina del radunarsi nella fattoria avita durante la Festa dei Morti (l'Obon dello shinto) e sull'inevitabile percezione di vecchiaia allorché si torna in fattoria nell'età adulta, con i nonni ormai cenere muta e il salone un tempo immenso che si è fatto piccolo piccolo; c'è la geniale punta di "realismo magico", o di "fantastico liminale" se vogliamo, per cui Natsuki si crede una maghetta i cuoi poteri vengono dal pianeta Pohapipinpobopia, in accordo con uno schema narrativo più che consolidato nella letteratura per l'infanzia giapponese (Sailor Moon, avete presente?), e inizialmente sembra palese che tutto ciò sia solo una sua narrazione consolatoria per autotutelarsi dagli orrori del mondo ... salvo poi dubitarne sul lungo termine, man mano che il tasso di grottesco e di perfido finisce fuori scala e tutto sembra plausibile; e, più di ogni altra cosa, c'è una riflessione filosofica potente e dinamitarda sul conformismo neoconfuciano che dà vita e forma alla società giapponese, riflessione strettamente intrecciata alla disperata e sisifea ricerca di un'alternativa etica, al punto che non esito a descrivere
I terrestri come un [b:Robinson Crusoe|2932|Robinson Crusoe (Robinson Crusoe, #1)|Daniel Defoe|https://i.gr-assets.com/images/S/compressed.photo.goodreads.com/books/1631057329l/2932.SY75.jpg|604666] femminista e libertario-umanista (santiddio quanti paroloni). In particolare ho amato visceralmente tutta la sequenza finale dallo Spannung allo scioglimento, forse la più compiuta rappresentazione di un'estetica dionisiaca che io abbia trovato sinora in letteratura.
Capolavoro, non dico altro.