DottorFred ha recensito L'anno che a Roma fu due volte Natale di Roberto Venturini
Proprio no
2 stelle
Personalmente apprezzo molto Venturini. La serie “Tutte le ragazze con una certa cultura” è una delle cose più belle del periodo dell’università e il romanzo che ne è seguìto non è stato da meno. Avrei voluto tanto apprezzare questo libro, ma non ci sono proprio riuscito, tanto da essere stato tentato più volte di interrompere la lettura. La premessa secondo me aveva un bel potenziale: l’idea di una anziana un po’ fuori di testa che vuole ricongiungere i corpi dei Vianello poteva essere il punto d’inizio di un’avventura grottesca e surreale, ma così non è. Sembra che l’autore avesse scritto un libro dimensione Adelphi e l’abbia dovuto raddoppiare per questioni editoriali infarcendolo di citazioni pop al limite del sopportabile, tanto da risultare a volte meno calzanti di quelle già insensate e di cattivo gusto di The Big Bang Theory.
== SPOILER ==
A volte si rasenta l’improponibile, se si pensa …
Personalmente apprezzo molto Venturini. La serie “Tutte le ragazze con una certa cultura” è una delle cose più belle del periodo dell’università e il romanzo che ne è seguìto non è stato da meno. Avrei voluto tanto apprezzare questo libro, ma non ci sono proprio riuscito, tanto da essere stato tentato più volte di interrompere la lettura. La premessa secondo me aveva un bel potenziale: l’idea di una anziana un po’ fuori di testa che vuole ricongiungere i corpi dei Vianello poteva essere il punto d’inizio di un’avventura grottesca e surreale, ma così non è. Sembra che l’autore avesse scritto un libro dimensione Adelphi e l’abbia dovuto raddoppiare per questioni editoriali infarcendolo di citazioni pop al limite del sopportabile, tanto da risultare a volte meno calzanti di quelle già insensate e di cattivo gusto di The Big Bang Theory.
== SPOILER ==
A volte si rasenta l’improponibile, se si pensa che per descrivere il punto di vista di una vecchia donna si passa a citare le Hot Weels, così, di botto, e per descrivere la madre in rigor mortis si cita un soldatino che appare in una scena di Mamma ho perso l’aereo 2.
== FINE SPOILER ==
Volete una lettura pop? Leggete il libro precedente di Venturini, che vi consiglio vivamente. Questo, proprio no.