Recensioni e commenti

Diciamo che non dipinge un ritratto particolarmente incoraggiante della natura umana in generale, ma la Rowling dimostra ancora una volta di saperci fare. La psicologia dei personaggi, in particolare le loro meschinità, sono rappresentate in modo magistrale e con un tocco molto british.

Mirror's edge incontra Johnny Mnemonic. Corrieri informatici che si fanno scaricare dati in corpo sfrecciano per la città a ritmo di parkour, schivando i data disruptors ingaggiati da corporation rivali. C'è poco cyberspazio in questo romanzo, eppure trasuda cyberpunk dalla prima all'ultima pagina.
Il romanzo è piuttosto orientato all'azione, un buon 40% delle pagine racconta inseguimenti a piedi per le vie della città, descritti con la dovuta grinta e dovizia di particolari acrobatici.
Il difetto più grave è ahimè la monodimensionalità dei personaggi e delle ambientazioni. Soprattutto i "cattivi" sono praticamente della macchiette prive di qualsivoglia spessore o sfumatura etica e morale.
Anche il worldbuilding è ridotto al minimo sindacale; tutti gli elementi introdotti sono in qualche modo funzionali alla trama, niente è inventato unicamente con lo scopo di creare un mondo vivo e credibile.
E' un peccato perchè qualche idea buona e discretamente originale l'autore la tira fuori.

Ho mollato a metà. Una detective story troppo canonica, non vi ho trovato nulla che mi spingesse a continuare.

No, dialoghi così ridicoli non li posso reggere :-/

Abnett qui riesce a rendere al meglio la miseria e la disperazione di chi vive nell'universo costantemente in guerra di warhammer 40k.