"Solo nel manicomio siamo ancora liberi. Solo nel manicomio ci è ancora permesso di pensare. In libertà i nostri pensieri sono dinamite."

Commedia in pieno stile Dürrenmatt in una veste del tutto grottesca che fa il verso sia alla cultura "alta" che al noir classico (commissari avvinazzati, amori clandestini e tutto il resto. C'è perfino una scena in cui un personaggio estrae una pistola ed è subito Raymond Chandler!). E così, con un retrogusto di parodia, arriva a sfiorare il tragico, passando per temi complessi e molto connotati storicamente come la responsabilità della scienza, la responsabilità personale degli scienziati e la responsabilità dei governi.
Non lasciatevi ingannare dalla brevità: è un testo leggero ma molto molto denso di spunti.