m0zzarisella ha valutato Cortesie per gli ospiti: 3 stelle

Cortesie per gli ospiti di Ian McEwan
The Comfort of Strangers is a 1981 novel by British writer Ian McEwan. It is his second novel, and is …
Mi piacciono i libri da leggere con gli occhi e le orecchie.
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25% completato! m0zzarisella ha letto 5 di 20 libri.

The Comfort of Strangers is a 1981 novel by British writer Ian McEwan. It is his second novel, and is …
Più si arriva in alto, più si fa rumore cadendo. È difficile non farmi prendere dal misto di tristezza e rabbia, perché avevo un'idea di ciò a cui stavo andando incontro una volta iniziata la saga, ma non pensavo finisse così male.
Quest'ultimo capitolo dell'Attraversaspecchi si può riassumere in due parole: ARIA FRITTA. Quello che lo differenzia dagli altri, ma soprattutto dai primi libri, è che c'è poca trama e una quantità inconcepibile di spiegoni. I fatti che succedono random succedono solo al fine di spiegare cose che nemmeno sentivo la necessità di scoprire. Tutti i personaggi mi sono sembrati marionette che costruiscono castelli in aria, e questi ultimi paiono il risultato di qualche trip di sostanze poco raccomandabili. È stata un'esperienza difficile, perché venivo bombardata da continui plot twist, che dopo un po' stancano e non stupiscono più, e elucubrazioni inutili.
È un romanzo tanto astratto quanto è fumoso …
Più si arriva in alto, più si fa rumore cadendo. È difficile non farmi prendere dal misto di tristezza e rabbia, perché avevo un'idea di ciò a cui stavo andando incontro una volta iniziata la saga, ma non pensavo finisse così male.
Quest'ultimo capitolo dell'Attraversaspecchi si può riassumere in due parole: ARIA FRITTA. Quello che lo differenzia dagli altri, ma soprattutto dai primi libri, è che c'è poca trama e una quantità inconcepibile di spiegoni. I fatti che succedono random succedono solo al fine di spiegare cose che nemmeno sentivo la necessità di scoprire. Tutti i personaggi mi sono sembrati marionette che costruiscono castelli in aria, e questi ultimi paiono il risultato di qualche trip di sostanze poco raccomandabili. È stata un'esperienza difficile, perché venivo bombardata da continui plot twist, che dopo un po' stancano e non stupiscono più, e elucubrazioni inutili.
È un romanzo tanto astratto quanto è fumoso e confuso, frutto dell'evidente difficoltà di Dabos nel rispondere a delle domande nate dal libro precedente e queste domande potevano benissimo non esserci. O meglio, se ne potevano trovare altre, magari meno assurde ma più valide e più semplici da risolvere.
Quello che resta dalle risposte a queste domande è amarezza e confusione e mi chiedo se davvero posso consigliare questa saga a qualcun*, perché i primi due libri sono davvero validi e al mondo che Dabos ha costruito mi sono affezionata come al mondo di Harry Potter, il problema è che all'entusiasmo iniziale segue una delusione terribile. Ma magari la risposta alla mia domanda è nell'aria che respiro.
Un romanzo che sicuramente mi ha coinvolta e mi ha fatta rispecchiare molto nella protagonista, per molti dei grandi temi affrontati. Penso che racconti molto bene l’illusione del riscatto sociale che gli adulti hanno proiettato sulla mia generazione. È scritto molto bene, ricco di metafore che personalmente ho trovato molto interessanti e azzeccate, racconta in modo poetico qualcosa che poetico non è. C'è anche un po' di riflessione politica, cosa che ho trovato apprezzabile.
Mi duole dire che, tuttavia, non ho apprezzato alcuni aspetti di questa narrazione e della protagonista: quest’ultima è rabbiosa e feroce, cosa che ci sta e capisco: la rabbia è probabilmente legata all’infanzia difficile, al fatto che spesso è circondata da persone privilegiate e prova risentimento verso i suoi genitori, sconfitti nelle loro lotte politiche e sociali.
Il suo comportarsi come se solo lei nella vita avesse problemi, però, me la rende un po’ indigesta e …
Un romanzo che sicuramente mi ha coinvolta e mi ha fatta rispecchiare molto nella protagonista, per molti dei grandi temi affrontati. Penso che racconti molto bene l’illusione del riscatto sociale che gli adulti hanno proiettato sulla mia generazione. È scritto molto bene, ricco di metafore che personalmente ho trovato molto interessanti e azzeccate, racconta in modo poetico qualcosa che poetico non è. C'è anche un po' di riflessione politica, cosa che ho trovato apprezzabile.
Mi duole dire che, tuttavia, non ho apprezzato alcuni aspetti di questa narrazione e della protagonista: quest’ultima è rabbiosa e feroce, cosa che ci sta e capisco: la rabbia è probabilmente legata all’infanzia difficile, al fatto che spesso è circondata da persone privilegiate e prova risentimento verso i suoi genitori, sconfitti nelle loro lotte politiche e sociali.
Il suo comportarsi come se solo lei nella vita avesse problemi, però, me la rende un po’ indigesta e anche a livello di struttura narrativa si poteva fare meglio, perché ho trovato eccessivamente lunga la parte con tutte le paturnie da teenager (anche se damn, non ho genitori particolarmente abbienti, ho fatto il liceo in pieno centro a Milano alzandomi ogni giorno alle sei del mattino quindi decisamente mi sono sentita raccontata benissimo).
In sostanza: non odiatemi, il libro mi è piaciuto ma l'ho trovato un po' troppo pesante in certi punti.

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Enter the world of Geronimo Stilton, where another funny adventure is always right around the corner. Each book is a …
Mi sto ancora riprendendo dalla lettura, perciò probabilmente modificherò questa recensione nel corso del tempo.
Era da tempo che ero incuriosita dalla figura di Federici, filosofa, sociologa, attivista, che si occupa di femminismo in chiave marxista. Prima di leggere Calibano e la strega, ho voluto approcciarmi con una lettura simile ma più breve, giusto per iniziare a conoscere la sua prosa e le sue idee. Ebbene, questo libro l'ho divorato. È scritto BENISSIMO, i concetti sono molto chiari e spiegati splendidamente. Consiglio la lettura a chiunque voglia approcciarsi a letture politiche che riguardino femminismo e anticapitalismo.
Un veloce recap di quanto scrive Federici: questo saggio è breve ma intenso. Riprende alcuni concetti di Calibano e la strega, ossia il rapporto tra caccia alle streghe e capitalismo, in primo luogo con un excursus storico a partire dalle enclosures e dalla caccia alle streghe che più o meno conosciamo, sottolineando come il …
Mi sto ancora riprendendo dalla lettura, perciò probabilmente modificherò questa recensione nel corso del tempo.
Era da tempo che ero incuriosita dalla figura di Federici, filosofa, sociologa, attivista, che si occupa di femminismo in chiave marxista. Prima di leggere Calibano e la strega, ho voluto approcciarmi con una lettura simile ma più breve, giusto per iniziare a conoscere la sua prosa e le sue idee. Ebbene, questo libro l'ho divorato. È scritto BENISSIMO, i concetti sono molto chiari e spiegati splendidamente. Consiglio la lettura a chiunque voglia approcciarsi a letture politiche che riguardino femminismo e anticapitalismo.
Un veloce recap di quanto scrive Federici: questo saggio è breve ma intenso. Riprende alcuni concetti di Calibano e la strega, ossia il rapporto tra caccia alle streghe e capitalismo, in primo luogo con un excursus storico a partire dalle enclosures e dalla caccia alle streghe che più o meno conosciamo, sottolineando come il passaggio verso il capitalismo abbia svantaggiato soprattutto le donne (in particolare quelle anziane ma anche le donne sole, incazzate, ribelli). Successivamente, nella seconda parte, troviamo un secondo tema: la caccia alle streghe che continua oggi, ad esempio in Paesi come il Kenya o lo Zambia, e come da un lato questa persecuzione ha origine nel colonialismo occidentale dei decenni passati, dall'altro viene foraggiata dalla globalizzazione perché come qui, nel passato, si è arrivati alla privatizzazione delle terre, anche nei Paesi "che non rispettano gli standard economici internazionali" (in Africa, Asia o Sud America soprattutto) si sta imponendo un sistema, con la collaborazione dei governi locali, che fa esattamente quei danni e che ha un effetto molto maggiore, come detto sopra, sulle donne. Spero di essermi spiegata bene, sono ancora molto entusiasta di aver trovato un'autrice così interessante e brillante.
Darei 5 stelle se non fosse che non sopporto Mal, presentato come "buono"/romance ideale ma secondo me è un po' toxic, non so, vedrò nei prossimi libri. Per il resto, molto carino!

Discover the terrifying secrets of Old Yharnam in a brand new comic series based on FromSoftware's critically acclaimed horror-action video …
Racconto fantasy comico a sfondo medievale, con un retelling di alcuni fatti storici e leggende come quella del Graal e della Sindone.
L'idea di base mi è piaciuta molto, carina la storia, divertenti i personaggi. La cosa più interessante è sicuramente l'uso di alcune lingue mischiate tra loro e l'aver pescato anche dai dialetti della zona padana.
Il problema grosso secondo me è che certi capitoli sono troppo lenti ed è un gran peccato, in questo libro la prolissità di Eco mi ha rovinato l'esperienza.