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Review of 'La Notte Eterna del Coniglio' on 'Goodreads'

1 stella

Sono arrabbiata, con questo romanzo. Molto, molto arrabbiata.
L'ho conosciuto sull'onda di tutta una serie di recensioni entusiaste, e mi sono fidata. "Claustrofobico", "avvincente", "terrificante". Certo, la claustrofobia c'è eccome: è quella che ti coglie dopo un centinaio di pagine quando ti accorgi che non sei neanche a metà del libro, e di terrificante c'è lo stile nel quale è raccontato il tutto.
Sono arrabbiata perché La Notte Eterna del Coniglio è il classico esempio di un romanzo che "poteva essere", ma non è. Sono arrabbiata perché le premesse erano ottime, la trama così come viene riassunta ti cattura, è interessante, incuriosisce. Poi, la mazzata.
Dopo neanche cinque minuti di lettura ti rendi subito conto che andare avanti sarà un parto, ma lo fai comunque, perché vuoi provare a dargli fiducia. E invece.

Partiamo subito col dire che Gardumi ha una tendenza all'infodump che sfiora il ridicolo. Sembra sentirsi in dovere di spiegare al lettore ogni singola cosa, dalle ragioni più intime del benedetto conflitto nucleare, che occupano decine di pagine (e che, a conti fatti, risulteranno completamente inutili), alle azioni più banali. Sotto questo punto di vista è veramente terribile, riesce a riempire pagine e pagine di nulla assoluto, come se dovesse prendere il lettore per la manina anche per quanto riguarda i ragionamenti più banali. Oltretutto non fa che ammazzare la tensione che, bene o male, riesce a creare in un paio di punti focali della vicenda.
La protagonista, che è anche la voce narrante: classico personaggio che si vorrebbe dipingere come forte e indipendente, ma che poi risulta solo irritante. Noiosa da morire, acida, ogni due righe non fa che ribadire quanto il resto del "cast" sia stupido rispetto a lei. Veramente un personaggio odioso, ideato male e dipinto peggio. Non che il resto dei personaggi sia da meno: banali, piatti, creati ad hoc per far risaltare, appunto, la "genialità" della protagonista stessa. E tra parentesi, l'espediente di far parlare un personaggio con la r moscia e dunque di scviveve tutti i suoi dialoghi con la v al posto della evve è degno di un libro di Geronimo Stilton - senza nulla togliere a Geronimo Stilton, ma qui staremmo parlando di un romanzo thriller-apocalittico destinato ad un pubblico adulto. E parlando di dialoghi, la maggior parte non sono che monologhi del tutto inverosimili, strapieni di frasi "ad effetto" degne di un film d'azione di serie Z e che nella vita non verrebbero mai pronunciate da nessuno.
La verosimiglianza psicologica praticamente non esiste: omicidi, guerre atomiche, la distruzione del mondo... tutto viene affrontato con la leggerezza di un temporale qualunque. Non voglio dilungarmi troppo in questo senso, ma è degno di nota il dialogo che si svolge a pochi minuti dallo scoppio delle bombe atomiche (che, ci tengo a precisarlo, hanno appena distrutto la Terra e ucciso, presumibilmente, la maggior parte del genere umano), in cui il marito della protagonista riesce a contattarla e le domanda candidamente "Tesoro, sei sicura che sia tutto okay?".
Questo romanzo mi fa incazzare perché un paio di scene sono, secondo me, ottime. La prima apparizione del coniglio è molto ben descritta, mi è piaciuta veramente tanto. Ma una manciata di buone pagine non ne giustifica altre quattrocento di nulla assoluto.
E il finale è di una banalità imbarazzante, condito, tanto per cambiare, di un ulteriore infinito inutile infodump, piazzato lì solamente per provare a dare un po' più di verosimiglianza a una vicenda che, alla fine dei conti, risulta totalmente piatta e priva di qualsivoglia spessore.