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Review of 'Il guardiano degli innocenti' on 'Goodreads'

3 stelle

Ho letto per la prima volta Il guardiano degli innocenti nel 2015 circa e l'ho ripreso in mano in attesa della serie Netflix; nel frattempo ho anche giocato a The Witcher 3: Wild Hunt, il videogioco su licenza ufficiale, e questo per forza di cose ha condizionato la mia visione di Geralt e compagnia – tornare all'opera originale prima del nuovo adattamento era doveroso. Ebbene, il primo volume della saga tiene botta piuttosto bene! Certo, Sapkowski aveva dei problemi grossi con le descrizioni fisiche di persone e ambienti e nei primissimi racconti sembra che Geralt vada in giro fra manichini senza faccia; similmente, non era bravissimo a far parlare i personaggi ciascuno con un tono proprio, ma gli do il beneficio del dubbio che qualcosa si sia perso in traduzione (di sicuro si sono persi un "Che parlate?" al posto di un "Cosa dite?" a pagina 192...). Prosa a parte, però, quel vecchio baffone era proprio bravo con le trame: in una manciata di racconti abbiamo esorcismi, combattimenti da western fatti con le spade, discettazioni di filosofia e morale, micro-intrighi di palazzo, siparietti grotteschi e affascinanti riti di magia, il tutto basato sul rivoltare su sé stesse le fiabe tradizionali, con una dose di cinismo e/o di concretezza.
La cosa più spiazzante della rilettura è accorgersi che il Geralt originale è dannatamente chiacchierone e non la manda a dire a nessuno, e il suo compare Ranuncolo lo supera appena appena per paroloni e sconcezze –laddove il Geralt dei videogiochi è sì tagliente ma piuttosto laconico (e va detto che ha circa vent'anni di più). Invece non è spiazzante, bensì affascinante, notare quante anticipazioni dei volumi successivi si nascondono in questo primo libro, dai riferimenti al cambiamento climatico agli elfi della Valle dei Fiori.
Nel complesso Il guardiano degli innocenti non è un'antologia perfetta, date le debolezze della prosa, ma dannatamente meritevole. Probabilmente un 3,5/5.