cretinodicrescenzago ha recensito Elak of Atlantis di Henry Kuttner
Review of 'Elak of Atlantis' on 'Goodreads'
3 stelle
Una premessa pratica: Henry Kuttner ha scritto due serie di racconti sword & sorcery, Elak of Atlantis e Prince Raynor, e Gollancz ha in catalogo due volumi intitolati Elak of Atlantis (questo qui) e [b:Prince Raynor|59237343|Prince Raynor|Henry Kuttner|https://i.gr-assets.com/images/S/compressed.photo.goodreads.com/books/1633640908l/59237343.SY75.jpg|937278], ergo una persona qualunque si aspetterebbe che ciascun'antologia contenga un singolo ciclo – ma in realtà questo Elak of Atlantis è un omnibus che combina assieme entrambe le opere (mi chiedo sinceramente come mai non lo abbiano intitolato direttamente Elak of Atlantis & Prince Raynor), ergo il volume Prince Raynor è sostanzialmente ridondante.
Chiarito questo arcano, commentiamo le due parti dell'antologia:
Elak
Due parole sull'ambientazione: l'Atlantide di Kuttner non sa affatto di "mondo perduto", è letteralmente l'Urheimat dei Celti storicamente documentati, senza connotazioni mistiche né guizzi di inventiva fantastorica. Funziona eh, ma non aspettatevi la Poseidonis di [a:Clark Ashton Smith|57720|Clark Ashton Smith|https://images.gr-assets.com/authors/1221279024p2/57720.jpg].
1. Thunder in the Dawn è un romanzo breve di ottima qualità che mette in campo con sapienza tutti gli ammazzamenti, gli inseguimenti, le trame minori scontatissime e l'esotismo preistorico che ci si aspetta dal miglior Bob Howard; spettacolare soprattuto la sequenza finale in cui si indulge nell'onirico e nell'orrore cosmico con una tavolozza di colori per nulla manieristica. Elak e il suo compare Lycon non sono sicuramente Fafhrd e l'Acchiappatopi ma hanno una loro dignità di personaggi, il druido Dalan funziona bene come "mago mentore imperscrutabile" e soprattutto l'interesse amoroso è una donna d'azione senza se e senza ma.
2. "Spawn of Dagon" è sostanzialmente una versione più breve, più lovecraftiana e con più donne nude del mio racconto di Conan preferito, The Tower of the Elephant; la qualità non è paragonabile, ma funziona e in più Kuttner ci mette dell'umorismo ribaldo legato al fatto che Elak e Lycon non sono in alcun modo dei "nobili selvaggi" o delle "simpatiche canaglie" – sono dei tagliagole e basta. Ah e molto bello il dato di continuity che collega la saga di Elak al romanzo [b:The Creature from Beyond Infinity|59052300|The Creature from Beyond Infinity|Henry Kuttner|https://i.gr-assets.com/images/S/compressed.photo.goodreads.com/books/1632300743l/59052300.SY75.jpg|216231]
3. "Beyond the Phoenix" è l'elemento debole della catena: chiaramente c'è dello sviluppo psicologico in Elak e Lycon, chiaramente la nuova coprotagonista femminile cerca di differenziarsi dalle precedenti, chiaramente la trama mira a un ampio respiro che mi ricorda il romanzo conaniano The Hour of the Dragon... ma l'esecuzione in forma di racconto castra il tutto in un ritmo troppo veloce che lascia appena abbozzati i conflitti e acerbi gli scavi psicologici.
4. "Dragon Moon" è una conclusione senza infamia e senza lode in cui Kuttner ricicla situazioni e scenari di Thunder in the Dawn, contando sui tre anni di iato fra il primo e il quarto episodio; di fatto il racconto finge di completare circolarmente un arco di sviluppo che Elak non ha mai vissuto, sa di già visto ma si riprende grazie a un'ulteriore coprotagonista femminile dalla psiche delicata e malinconica.
Raynor
Due parole sull'ambientazione: in teoria siamo in un deserto del Gobi preistorico che allora era fertile, di fatto di atmosfere centro-asiatiche non c'è nulla e l'ambientazione è un generico Vecchio Mondo preindustriale visto da uno yankee. L'idea verrà riproposta brevemente ma decisamente meglio (indovinate un po') in The Creatures from Beyond Infinity.
1. "Cursed Be the City" da una parte è una origin story con tutti i prevedibilissimi elementi del caso, dall'altro ha una trama che è un orologio svizzero, personaggi dal carattere forte e un climax che mette un filo di pelle d'oca. Menzione d'onore sia al demonio Necho sia alla bandita Delphia (coprotagonsita che non diventa interesse amoroso) sia allo scudiero Eblik, che non solo è più interessante di Lycon ma è pure un maggiordomo africano eroico – in un racconto del 1939.
2. "The Citadel of Darkness" non regge il confronto con il primo episodio sia perché Delphia è degaradata a donzella in pericolo, sia perché Raynor si dimostra un po' scemo, sia perché gli interessanti antagonisti sono sprecati in un conflitto banalissimo di esplorazione del castello infestato. Ugualmente sprecata è l'idea della magia astrologica, ben riuscita la scena di orrore cosmico.
Ora, una doverosa messa in prospettiva: dalla mia panoramica questi sei testi sembrano uscire con le ossa rotte, in realtà sfigurano solo se messi a confronto con i lavori di qualità medio-alta dei due maestri dello sword & sorcery, [a:Robert E. Howard|66700|Robert E. Howard|https://images.gr-assets.com/authors/1210954603p2/66700.jpg] e [a:Fritz Leiber|23001|Fritz Leiber|https://images.gr-assets.com/authors/1423163995p2/23001.jpg] – se presa di per sé, questa produzione giovanile di Kuttner si assesta su un livello più che degno e dà la birra alle porcherie contemporanee che ho letto in [b:Mediterranea|40037202|Mediterranea|Francesco La Manno|https://i.gr-assets.com/images/S/compressed.photo.goodreads.com/books/1525462600l/40037202.SX50.jpg|62027777], [b:Eroica - Antologia Sword & Sorcery|35077641|Eroica - Antologia Sword & Sorcery|Various|https://i.gr-assets.com/images/S/compressed.photo.goodreads.com/books/1494106941l/35077641.SX50.jpg|56376034], [b:Impero. Antologia gladius & sorcery|43254888|Impero. Antologia gladius & sorcery|Alessandro Iascy|https://i.gr-assets.com/images/S/compressed.photo.goodreads.com/books/1545062282l/43254888.SX50.jpg|67126300], [b:Zappa e spada|36436435|Zappa e spada|Mauro Longo|https://i.gr-assets.com/images/S/compressed.photo.goodreads.com/books/1508360367l/36436435.SX50.jpg|58137067] e [b:Thanatolia|40861489|Thanatolia|Collettivo Crypt Marauders Chronicles|https://i.gr-assets.com/images/S/compressed.photo.goodreads.com/books/1531898248l/40861489.SX50.jpg|63650862]!
Infine, due parole sulla realizzazione: rispetto agli altri ebook Gollancz delle opere di Kuttner questo è praticamente privo di refusi, la bibliografia resta così cosà come sempre, ma l'introduzione di Joe Lansdale è sia informativa sulla vita e l'opera di Kuttner sia toccante nel trasporto con cui ne elogia i meriti artistici – un risultato tanto raro quanto lodevole. 3/5 meritatissimo.