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Review of 'Contro lo statalismo' on 'Goodreads'

5 stelle

Composto in pieno regime fascista da un importante attivista democratico, questo saggio propone uno stile politico di sinistra alternativo al marxismo. Rosselli argomenta che del pensiero di Marx bisogna recuperare il metodo di analisi storica e socioeconomica, necessario per fare politica puntando alla giustizia sociale, mentre è assurdo considerare sempre attuali le analisi di Marx e i precetti pratici da esse ricavati, poiché i suoi studi sono ormai datati e i suoi precetti animati da un approccio meccanicista: "siccome il proletariato è condannato a un perpetuo immiserimento, allora occorre che l'élite di partito lo guidi alla rivoluzione violenta". Rosselli ribatte che, storicamente, la popolazione lavoratrice è stata capace di migliorare le proprie condizioni attraverso l'aggregazione sindacale e la partecipazione politica in parlamento, di fatto facendo propri la visione e la metodologia liberale: la ricerca della libertà attraverso i mezzi del dibattito politico pacifico. Ne consegue che, per un vero conseguimento della giustizia sociale, bisogna dire basta al dirigismo di partito e all'adesione fideistica a Marx e creare una sintesi consapevole (e non più implicita) fra socialismo e liberalismo: un ideale politico che
1. educhi le singole persone alla ricerca di giustizia e libertà, in quanto valori morali positivi;
2. formi dal basso degli spazi in cui aggregarsi e perseguire questi valori;
3. porti le istanze dal basso al dibattito parlamentare, senza più ambire a una dittatura del partito;
4. ponga la risposta ai problemi concreti prima di ogni ortodossia ideologica, assumendo, al contrario, un impianto federativo fra istanze diverse.
Considerando che la prosa di Rosselli è leggibilissima (adotta un lessico medio, una sintassi regolare e alterna passi sarcastici e momenti commossi), questo saggio merita assolutamente una lettura: è interessante, commovente e può fornire una prospettiva politica tuttora valida.