AutunnoInAgosto ha valutato Oceano: 5 stelle
Oceano di Francesco Vidotto
Un volume che lo salva dall'oblio di se stesso perché lui si sta dimenticando. Invecchia, la sua memoria svanisce e …
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Un volume che lo salva dall'oblio di se stesso perché lui si sta dimenticando. Invecchia, la sua memoria svanisce e …
Mio padre è arrivato a casa per portarmi qualcosa - o forse dovevo dare io qualcosa a lui - e me lo ha portato. "Lo so che non è il tuo genere, ma a me è piaciuto molto anche se l'ho preso per insistenza della signora di un'edicola. Sai, ero nel Cadore, e me l'ha praticamente messo in mano perché Vidotto abita da quelle parti." Ci ho messo un po' ad accingermi alla lettura, ma quando l'ho iniziato l'ho anche finito in mezza giornata. Papà ha ragione: non è il mio genere. Rimane comunque un libro meraviglioso, che racconta la vita incredibile di una persona qualunque. La dimostrazione che dietro un volto qualsiasi si può nascondere la più straordinaria delle storie.
Certo, non amo particolarmente il non utilizzo delle maiuscole, ma in questo libro non pesa e - anzi - aiuta a mantenere il lettore qui, nel presente, come se …
Mio padre è arrivato a casa per portarmi qualcosa - o forse dovevo dare io qualcosa a lui - e me lo ha portato. "Lo so che non è il tuo genere, ma a me è piaciuto molto anche se l'ho preso per insistenza della signora di un'edicola. Sai, ero nel Cadore, e me l'ha praticamente messo in mano perché Vidotto abita da quelle parti." Ci ho messo un po' ad accingermi alla lettura, ma quando l'ho iniziato l'ho anche finito in mezza giornata. Papà ha ragione: non è il mio genere. Rimane comunque un libro meraviglioso, che racconta la vita incredibile di una persona qualunque. La dimostrazione che dietro un volto qualsiasi si può nascondere la più straordinaria delle storie.
Certo, non amo particolarmente il non utilizzo delle maiuscole, ma in questo libro non pesa e - anzi - aiuta a mantenere il lettore qui, nel presente, come se fosse lǝi stessǝ a sentire il racconto di Oceano nella stube di casa.
E' un racconto di montagna, è una storia che stringe il cuore. Sono poche ore del vostro tempo, e non saranno sicuramente sprecate.
Solo un consiglio: se riuscite, leggetelo in montagna. Una volta finito, portatevelo al mare: fateglielo vedere.
Avviso sul contenuto Almeno c'è un poliamore trattato come si deve: anche quello è uno dei motivi per cui, nonostante tutto, lo continuerò quando uscirà.
Sia ben chiaro: le due stelle e mezzo non sono per la godibilità e l'intrattenimento. Iron Widow si fa leggere, intrattiene e - nonostante i grandissimi difetti - tiene incollati sulle pagine. Insomma: sono botte da orbi su enormi mecha, violenza, morte, sangue, vendetta conditi da una scrittura scorrevole, poco pesante - non da capolavoro letterario, ma nessuno se l'aspettava il capolavoro da questo libro. Il problema principale - non l'unico - è che questo libro viene venduto come femminista e "girl-empowering" quando non lo è, anzi! E' evidente che chi ha voluto venderlo come tale o non sa cosa sia il femminismo, o immagini che il femminismo sia una lotta talmente senza quartiere contro il patriarcato da trovarsi nella parte del torto. La protagonista diventa fastidiosa entro i primi cinque capitoli: solo lei ha ragione, e le donne che non si oppongono al patriarcato "come fa lei" sono tutte da schiacciare esattamente quanto gli uomini... Salvo poi concedersi al patriarcato con la scusante "sì, ma questa è una cosa che decido io". Non è per la Iron Widow che si legge il libro, ma per i comprimari, che sono estremamente meglio definiti e meno macchiettistici. Prenderò il seguito, ma solamente per le botte da orbi. Adatto per passare un pomeriggio a leggersi qualcosa che ricordi moltissimo gli anime mecha (l'autorǝ non fa mistero di essersi ispiratǝ a "Darling in the Franxx", oltre alla storia di una celeberrima imperatrice cinese di cui il libro dovrebbe essere un retelling in omaggio), ma con l'avvertenza che potrebbe far venire un pelo di mal di stomaco.
Degno di nota è che l'autorǝ, nonostante sia statǝ tra i prim* in Italia ad esser statǝ nominatǝ al neutro da Rizzoli in conformità alla sua identità di genere, si è lamentatǝ su Twitter dell'uso della schwa e non della u, come nella lingua sarda, senza riguardo alla lotta che si sta facendo per il linguaggio neutro in Italia. Da localizzatrice che litiga per questo con i clienti da quando ho iniziato a lavorare, l'ho trovata una cosa piuttosto irrispettosa nei nostri confronti e nei confronti della CE: la Rizzoli non è una CE di santi, ma hanno fatto del loro meglio, e sarebbe stato il caso di apprezzarlo almeno un minimo.