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The turing option (1992, Warner Books) 2 stelle

Review of 'The turing option' on 'Goodreads'

2 stelle

Marvin Minsky aveva avuto un'ottima idea per divulgare le proprie idee sull'intelligenza artificiale: mettersi insieme a uno scrittore di fantascienza per scrivere un libro di SF Hard. Il risultato? Non ha retto alla prova del tempo. Il libro parte con un assalto al maggior centro statunitense (privato: questo in effetti l'hanno azzeccato...) sull'intelligenza artificiale, con la razzia di tutto il materiale e l'uccisione dei ricercatori: solo il giovane leader rimane agonizzante e con il cervello severamente danneggiato, e i militari USA che hanno preso in carico la faccenda di sicurezza nazionale acconsentono a un'operazione mai tentata di ricostruzione della "società della mente" del protagonista (il termine è minskyano). Il guaio è che a venticinque anni dalla sua pubblicazione (e poco più di un lustro prima della data in cui la storia ha inizio) il testo è terribilmente invecchiato. Lasciamo perdere l'intelligenza artificiale, o la Machine Intelligence come viene chiamata nel libro, e guardiamo la pratica Alcune predizioni si sono avverate, come l'uso delle staminali e soprattutto l'ubiquità dei telefonini (ma senza connessione dati...), ma per esempio la quantità di memoria nei dispositivi è enormemente sottostimata: 1000 MB ("giga" e "tera" non pervenuti) è considerato tantissimo. Non parliamo poi dei pipponi di Minsky; ma anche la parte più romanzata di Harrison ha enormi buchi nella trama e non funziona affatto. In pratica, se non l'avete mai letto continuate così.