Review of 'Perché non posso non dirmi comunista. Una grande utopia che non può morire' on 'Goodreads'
4 stelle
Un opuscoletto molto agile. Manacorda passa in rassegna tutta una serie di pregiudizi su Marx e risponde concisamente citando i suoi testi per problematizzarne l'interpretazione e ribaltare le critiche in modo filologicamente un po' approssimativo. Lo stesso per Gramsci, di cui invece dà un'interpretazione piú globale (del resto ha anche scritto una monografia su G.) soprattutto da un punto di vista pedagogico, dando molto rilievo al concetto di disciplina in Gramsci (molto interessante), da cui si dipanano diverse questioni. Lo spazio è scarso, ma basta per invitare e incuriosire all'approfondimento. L'ultimo capitolo ripercorre la storia dell'ultimo secolo per riepilogare i misfatti degli anticomunisti e dimostrare che non sono certo minori di quelli dei comunisti.