Baylee ha recensito L'anulare di Yoko Ogawa
Review of "L'anulare" on 'Goodreads'
4 stelle
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more
Se volete leggere qualcosa di inquietante, potete sempre contare su Yōko Ogawa. Ne L’anulare abbiamo una storia che ricorda vagamente quella del nostro Barbablù: abbiamo una donna che, nonostante tutti i campanelli di allarme che sente suonare – e noi con lei – continua a lavorare per lo strano e inquietante laboratorio del signor Deshimaru, che finisce per regalarle il paio di scarpe forse più terrificante della letteratura mondiale..
Sono delle belle scarpe, ma dall’aspetto assolutamente ordinario: voglio dire, non è che mordono non appena le infili. Ma Ogawa è molto abile nel fare di un accessorio così comune e così quotidiano un tramite per mostrare la capacità di annientare le donne che possono avere gli uomini con le loro esigenze e le loro richieste che non tengono conto delle libertà e dei bisogni altrui.
Fin dalla prima …
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more
Se volete leggere qualcosa di inquietante, potete sempre contare su Yōko Ogawa. Ne L’anulare abbiamo una storia che ricorda vagamente quella del nostro Barbablù: abbiamo una donna che, nonostante tutti i campanelli di allarme che sente suonare – e noi con lei – continua a lavorare per lo strano e inquietante laboratorio del signor Deshimaru, che finisce per regalarle il paio di scarpe forse più terrificante della letteratura mondiale..
Sono delle belle scarpe, ma dall’aspetto assolutamente ordinario: voglio dire, non è che mordono non appena le infili. Ma Ogawa è molto abile nel fare di un accessorio così comune e così quotidiano un tramite per mostrare la capacità di annientare le donne che possono avere gli uomini con le loro esigenze e le loro richieste che non tengono conto delle libertà e dei bisogni altrui.
Fin dalla prima pagina di questo libriccino sentiamo montare un’inquietudine che quasi fa venire voglia di urlare tanta è la tensione che si finisce per accumulare. Meno male sono “solo” centotre pagine altrimenti mi prendeva un infarto.