Death's End

Nessuna copertina

Ken Liu, Cixin Liu: Death's End (2021, Head of Zeus)

lingua English

Pubblicato il 06 Maggio 2021 da Head of Zeus.

ISBN:
978-1-80024-915-8
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4 stelle (8 recensioni)

Sequel to The Dark Forest. Half a century after the Doomsday Battle, the uneasy balance of the Dark Forest Deterrence keeps the Trisolaran invaders at bay.

9 edizioni

*gesto di "mi esplode il cervello"*

5 stelle

Sembra che rispetto ai primi due libri l'autore abbia imparato a scrivere i personaggi, rispetto ai primi due libri qui hanno un minimo di profondità. La cosa più bella del libro è la quantità di idee sviluppate e che sembrano tutte scientificamente plausibili quando te le spiega e alla fine l'immagine che ti dà dell'universo diventa molto verosimile, mi piace pensare che sia davvero così. Figo che non riesci a capire niente della prima pagina finché non arrivi a leggere l'ultimo capitolo.

Bello. Pesante in più sensi (e dimensioni). Geniale.

4 stelle

Ho finalmente finito la trilogia dei Tre corpi con questo "Nella quarta dimensione".

Due note generali sulla serie: ottima traduzione, ma pessima scelta dei titoli (avrei tradotto il secondo come "La selva oscura" e il terzo come "La fine della morte"). Criminale la scelta delle quarte di copertina. Evitatele.

Questo terzo libro è come i due che lo precedono, ma con un climax finale ancora più potente.

In alcuni momenti la scrittura risulta un po' lenta e pesante, ma tutto serve per gettare delle basi narrative.

Una trama imprevedibile fino alla fine, frutto di un'immaginazione poderosa, con un gusto fortemente esistenziale.

Mi ci vorrà del tempo per riordinare le idee su questa trilogia. Di sicuro è un capolavoro di immaginazione, nonché qualcosa di fortemente diverso, sia nella sensibilità (si vede che l'autore non è occidentale), sia nelle tematiche.

Review of 'Nella quarta dimensione' on 'Goodreads'

3 stelle

"Bravo, ma basta." Questo avrebbero dovuto dire al buon Liu nel momento in cui la trama poteva tranquillamente concludersi, almeno duecento pagine prima della quarta di copertina.
Ho avuto la sensazione che l'editor abbia tirato i remi in barca nel momento in cui viene lanciato il Foglietto di Carta, perché da lì in poi ho creduto che il tempo avesse smesso di scorrere, che più pagine leggevo più me ne mancavano. Ma soprattutto che quel che c'era da sapere grossomodo me l'aveva già detto.
Tutto ciò che avviene dopo l'epoca del Bunker, narrativamente parlando, è inutile e avrebbe potuto essere ridotto in sette o otto pagine, magari con un finale meno deludente.
In questa parte finale Cheng Xin alla lunga diventa odiosa nel suo piangersi addosso. Per essere la protagonista il suo è un personaggio vuoto, e sono rari i casi in cui si riesce a provare empatia, a differenza …

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