“Qui c’è una vita sulla punta delle dita. Un capolavoro.” Mauro CoronaManolo. Il Mago. O, semplicemente, Maurizio Zanolla. Un ragazzo cresciuto in un ambiente che vedeva le montagne solo come fonte di pericoli, e che un giorno, quasi per caso, ha scoperto il fascino della roccia. Un mondo verticale retto da regole proprie, distante da costrizioni e consuetudini della società, capace di imprimere una svolta al suo destino. Così, al rumore della fabbrica si è sostituito il silenzio delle vette. Uno dei più grandi scalatori italiani e internazionali racconta per la prima volta come ha scelto di affrontare le pareti alleggerendosi di tutto, fino a rifiutare persino i chiodi. Nella convinzione che la qualità del viaggio fosse più importante della meta, e che ogni traguardo portasse con sé una forma di responsabilità. La famiglia, gli affetti, le prime scalate, le vie aperte spesso in libera e in solitaria, fino a …
“Qui c’è una vita sulla punta delle dita. Un capolavoro.” Mauro CoronaManolo. Il Mago. O, semplicemente, Maurizio Zanolla. Un ragazzo cresciuto in un ambiente che vedeva le montagne solo come fonte di pericoli, e che un giorno, quasi per caso, ha scoperto il fascino della roccia. Un mondo verticale retto da regole proprie, distante da costrizioni e consuetudini della società, capace di imprimere una svolta al suo destino. Così, al rumore della fabbrica si è sostituito il silenzio delle vette. Uno dei più grandi scalatori italiani e internazionali racconta per la prima volta come ha scelto di affrontare le pareti alleggerendosi di tutto, fino a rifiutare persino i chiodi. Nella convinzione che la qualità del viaggio fosse più importante della meta, e che ogni traguardo portasse con sé una forma di responsabilità. La famiglia, gli affetti, le prime scalate, le vie aperte spesso in libera e in solitaria, fino a capolavori dell’arrampicata come Eternit e Il mattino dei maghi: il racconto in prima persona delle esperienze più significative, intense e toccanti di una vita vissuta alla ricerca dell’equilibrio.
Manolo è uno scalatore, un free climber (ovvero quelli che arrampicano senza corda ne protezioni) e per questo non gli davo due lire come scrittore. E invece ha un modo di scrivere fantastico e piuttosto forbito che ti tiene attaccato alla lettura, oltre al fatto che descrive avventure e situazioni assurde in cui si è trovato. Lo consiglio a tutti.