Review of 'Per què ser ferliç quan podries ser normal?' on 'Goodreads'
4 stelle
ain, molt bo. abraçaries la Jeanette per explicar tot això d’aquesta manera
223, pagine
lingua English
Pubblicato il 27 Settembre 2012 da Windsor.
This book is the story of a life's work to find happiness. It is the story of how the past Jeanette thought she had written over and repainted returned to haunt her later life, and sent her on a journey into madness and out again, in search of her real mother.
ain, molt bo. abraçaries la Jeanette per explicar tot això d’aquesta manera
Ho iniziato la lettura l'anno scorso, per poi abbandonarla perché non riusciva a prendermi.
Lo riprendo in mano qualche giorno fa e lo divoro. Forse è vero che i libri ci sembrano belli o brutti a seconda del periodo che stiamo vivendo.
La prima cosa che mi viene da dire riguarda a questo libro autobiografico è: Jeanette Winterson ha avuto una vita per la quale valga la pena scrivere un'autobiografia (non si può certo dire di tutte le autobiografie che transitano nelle librerie). La seconda è: quanti danni riesce a fare chi vede la felicità come un peccato capitale dalla quale non c'è redenzione?
Mi ha sempre fatto una pessima impressione chi si ostina a vedere degrado morale nella rilassatezza e nella gioia di vivere: è un modo cupo di campare. C'è già abbastanza dolore nella vita di ognuno, devi anche vedere l'apocalisse dietro ogni angolo?
Eppure è con una madre così che è cresciuta l'autrice, che ha la mia stima per aver cercato di capirla e perdonarla: forse, nei suoi panni, avrei continuato ad avercela con lei per tutta la vita.
Primo libro di Jeanette Winterson che leggo, penso proprio che …
La prima cosa che mi viene da dire riguarda a questo libro autobiografico è: Jeanette Winterson ha avuto una vita per la quale valga la pena scrivere un'autobiografia (non si può certo dire di tutte le autobiografie che transitano nelle librerie). La seconda è: quanti danni riesce a fare chi vede la felicità come un peccato capitale dalla quale non c'è redenzione?
Mi ha sempre fatto una pessima impressione chi si ostina a vedere degrado morale nella rilassatezza e nella gioia di vivere: è un modo cupo di campare. C'è già abbastanza dolore nella vita di ognuno, devi anche vedere l'apocalisse dietro ogni angolo?
Eppure è con una madre così che è cresciuta l'autrice, che ha la mia stima per aver cercato di capirla e perdonarla: forse, nei suoi panni, avrei continuato ad avercela con lei per tutta la vita.
Primo libro di Jeanette Winterson che leggo, penso proprio che continuerò nella scoperta di questa autrice. Dato che Perché essere felice quando puoi essere normale? è anche la storia di come sono nati alcuni dei suoi libri (in particolare, Non ci sono solo le arance), mi ha messo molta curiosità di conoscere altri suoi lavori.