nemobis ha recensito La vita agra di Luciano Bianciardi
Review of 'La vita agra' on 'Goodreads'
4 stelle
Il libro si apre col racconto di un'esplosione in una miniera dovuta ai ritmi forsennati di produzione e all'ingordigia; poi si passa a Milano, dove il protagonista dovrebbe pianificare un attentato per vendicare i minatori, ma presto questo filo narrativo si perde completamente, e in effetti non si capisce piú nulla di che cosa c'entri tutta questa storia con ciò da cui siamo partiti: ma alla fine si capisce, il problema è che il romanzo perde un filo logico perché il protagonista non riesce a compiere il proprio dovere e a svolgere la propria storia, ma viene catturato dai ritmi della città, dal lavoro necessario per sopravvivere e poi anche per vivere con moderate comodità. Tuttavia il protagonista non si fa catturare del tutto: non lavora piú del necessario per ciò di cui sente davvero bisogno, non fa lavori supplementari per andare in vacanza; in effetti questo comportamento è una …
Il libro si apre col racconto di un'esplosione in una miniera dovuta ai ritmi forsennati di produzione e all'ingordigia; poi si passa a Milano, dove il protagonista dovrebbe pianificare un attentato per vendicare i minatori, ma presto questo filo narrativo si perde completamente, e in effetti non si capisce piú nulla di che cosa c'entri tutta questa storia con ciò da cui siamo partiti: ma alla fine si capisce, il problema è che il romanzo perde un filo logico perché il protagonista non riesce a compiere il proprio dovere e a svolgere la propria storia, ma viene catturato dai ritmi della città, dal lavoro necessario per sopravvivere e poi anche per vivere con moderate comodità. Tuttavia il protagonista non si fa catturare del tutto: non lavora piú del necessario per ciò di cui sente davvero bisogno, non fa lavori supplementari per andare in vacanza; in effetti questo comportamento è una vera ribellione verso il consumismo della crescita fine a sé stessa, anche se tale filosofia «a sfondo disattivistico e copulatorio» viene esplicitata solo verso la fine. Un romanzo preveggente nel descrivere le caratteristiche del consumismo e nel proporre la soluzione che a posteriori (alla luce di Latouche ecc.) si può chiamare della decrescita. Divertente la previsione dei libri venduti nei supermercati. Da quello che ho scritto, però, potrebbe sembrare la solita morale; in verità il bello del romanzo è come la trama (distrutta) e la prosa trasmettono perfettamente questa situazione paradossale senza "descriverla", ciò che sarebbe alquanto noioso (e non realistico, dato che il protagonista se ne accorge man mano). Piuttosto diverso da "Fiorirà l'aspidistra" di Orwell, che invece credo si possa dire abbia una trama lineare e ben diretta verso la fine inevitabile della fioritura dell'aspidistra, senza speranza. Tutt'altro clima ne "La vita agra", coll'utopia «a sfondo disattivistico e copulatorio». Qualche citazione qui: it.wikiquote.org/wiki/Luciano_Bianciardi#La_vita_agra