.mau. ha recensito Oltre la Bibbia di Mario Liverani
Review of 'Oltre la Bibbia' on 'Goodreads'
3 stelle
La tesi che Mario Liverani offre in questa sua opera si può riassumere in poche parole: tutta la storia di Israele raccontata nella Bibbia, non solo la parte che riguarda i patriarchi ma anche quella da David e Salomone in poi, è una balla creata ad hoc vari secoli dopo. Per la precisione, il Pentateuco - generalmente datato intorno al 1000 a.C., viene riportato intorno al 500, dopo il ritorno dall'esilio in Babilonia; anche i libri più vecchi, alcuni dei profeti, risalgono al massimo al VII secolo. Per sostenere la sua tesi, l'opera è divisa in due parti. Nella prima viene fatta una storia archeologica di Palestina e dintorni a partire dall'età del Bronzo, senza usare nessun riferimento biblico: il tutto è necessario per avere un insieme di prove da usare nel seguito, ma garantisco che la lettura è molto pesante. Nella seconda parte, indubbiamente molto più leggibile, Liverani rilegge …
La tesi che Mario Liverani offre in questa sua opera si può riassumere in poche parole: tutta la storia di Israele raccontata nella Bibbia, non solo la parte che riguarda i patriarchi ma anche quella da David e Salomone in poi, è una balla creata ad hoc vari secoli dopo. Per la precisione, il Pentateuco - generalmente datato intorno al 1000 a.C., viene riportato intorno al 500, dopo il ritorno dall'esilio in Babilonia; anche i libri più vecchi, alcuni dei profeti, risalgono al massimo al VII secolo. Per sostenere la sua tesi, l'opera è divisa in due parti. Nella prima viene fatta una storia archeologica di Palestina e dintorni a partire dall'età del Bronzo, senza usare nessun riferimento biblico: il tutto è necessario per avere un insieme di prove da usare nel seguito, ma garantisco che la lettura è molto pesante. Nella seconda parte, indubbiamente molto più leggibile, Liverani rilegge la storia biblica sotto quelle ipotesi, affermando che i due regni di Giuda e Israele - che non sono mai stati uniti, checché si dica - non avevano nulla di realmente diverso da tutti gli altri regni della zona; il passaggio dal culto del "Dio della propria nazione" Yahvé, l'unica cosa che i due regni avevano in comune, all'"unico Dio" fu un'invenzione creata ai tempi dell'esilio dalla casta sacerdotale per aumentare il proprio potere rispetto alla casta della stirpe di David. Il libro dà molti spunti interessanti, anche se non tutti condivisibili almeno dal sottoscritto; la bibliografia è sterminata ma solamente tecnica, e spesso occorre uno sforzo per associare i nomi di persone e luoghi scritti nella forma semitica alla versione biblica che conosciamo (secondo voi chi è Malki-Sedeq?), oltre a un pregiudizio antibiblico non solo nel testo ma anche nella presentazione (tutti gli storici sanno che il libro di Isaia è stato scritto da tre autori distinti, ma perché definirlo 1Is, 2Is e 3Is?). D'altra parte però gli indici analitici su nomi, luoghi e passi biblici, oltre alle molte cartine storiche, aiutano parecchio a farsi un'idea se uno ha già una conoscenza un po' più che abborracciata sull'Antico Testamento.