.mau. ha recensito Imaginary Numbers di William Frucht
Review of 'Imaginary Numbers' on 'Goodreads'
4 stelle
Quanto si parla di matematica in letteratura? Non tantissimo, purtroppo. Però se uno va a cercare bene ci sono parecchi racconti di tema matematico; alcuni di questi sono stati raccolti da William Frucht in questa antologia. Diciamolo subito: a volte Frucht ha barato. Nell'introduzione aveva detto che per quanto possibile avrebbe usato testi di autori non matematici di professione, sennò sarebbe stato troppo facile: ma nell'antologia troviamo un capitolo di The Planiverse di A.K. Dewdney e uno da Gödel, Escher, Bach di Douglas Hofstadter che tecnicamente sono saggi scientifici, anche se non matematici in senso stretto né di autori matematici in senso stretto. Però questa non è una pecca, di per sé, perché permette di avere uno sguardo più ampio sulla "letteratura matematica". Ci lamentiamo tanto delle due culture separate e poi non vogliamo metterle insieme quando ne abbiamo la possibilità?
Come ogni analogia che si rispetti, il libro contiene …
Quanto si parla di matematica in letteratura? Non tantissimo, purtroppo. Però se uno va a cercare bene ci sono parecchi racconti di tema matematico; alcuni di questi sono stati raccolti da William Frucht in questa antologia. Diciamolo subito: a volte Frucht ha barato. Nell'introduzione aveva detto che per quanto possibile avrebbe usato testi di autori non matematici di professione, sennò sarebbe stato troppo facile: ma nell'antologia troviamo un capitolo di The Planiverse di A.K. Dewdney e uno da Gödel, Escher, Bach di Douglas Hofstadter che tecnicamente sono saggi scientifici, anche se non matematici in senso stretto né di autori matematici in senso stretto. Però questa non è una pecca, di per sé, perché permette di avere uno sguardo più ampio sulla "letteratura matematica". Ci lamentiamo tanto delle due culture separate e poi non vogliamo metterle insieme quando ne abbiamo la possibilità?
Come ogni analogia che si rispetti, il libro contiene di tutto: prosa e poesia, fantascienza e letteratura "ufficiale", Nobel come la Szymborska e non-Nobel come Borges, e anche due autori italiani: Italo Calvino e Tommaso Landolfi, che è un po' buffo leggere in traduzione inglese; a proposito di traduzioni, ho scoperto il romanzo distopico del russo Evgenij Zemjatin "We", una delle fonti per 1984 di Orwell, e che fu pubblicato nella lingua originale più di sessant'anni dopo la sua stesura. Se siete abbastanza ferrati nella lingua di Albione,la raccolta è una lettura piacevole.