Brossura, 300 pagine
lingua Italiano
Pubblicato il 2008 da Mimesis.
Fantascienza, ribellione e radicalità negli anni '70. Volume I - Numeri 1-5 Un'Ambigua Utopia, #1-2-3-4-5
Brossura, 300 pagine
lingua Italiano
Pubblicato il 2008 da Mimesis.
«Un’Ambigua Utopia» uscì fra il 1977 e il 1982. Prodotta da un collettivo di ex militanti di organizzazioni dell’estrema sinistra, fu una rivista che si proponeva di “colmare la lacuna che esisteva nella cultura di sinistra nei confronti della fantascienza”. Collettivo e rivista traevano il nome dal sottotitolo di un classico del genere, il romanzo The Dispossessed di Ursula Le Guin. In realtà «Un’Ambigua Utopia» fu, a pieno titolo, una delle esperienze di cui fu ricca la diaspora politico-culturale nata dal movimento italiano del ’77: una delle più bizzarre forse, ma anche, paradossalmente, delle più fertili. Tentando infatti una rivalutazione ma anche una lettura critica di un genere letterario e cinematografico tradizionalmente considerato “d’evasione”, «Un’Ambigua Utopia» si trovò a incrociare, con molte ingenuità ma anche con qualche insospettabile intuizione, molte delle strade della radicalità italiana di sinistra in quel periodo. Nelle sue pagine si ritrova l’ostinato bisogno di quegli anni …
«Un’Ambigua Utopia» uscì fra il 1977 e il 1982. Prodotta da un collettivo di ex militanti di organizzazioni dell’estrema sinistra, fu una rivista che si proponeva di “colmare la lacuna che esisteva nella cultura di sinistra nei confronti della fantascienza”. Collettivo e rivista traevano il nome dal sottotitolo di un classico del genere, il romanzo The Dispossessed di Ursula Le Guin. In realtà «Un’Ambigua Utopia» fu, a pieno titolo, una delle esperienze di cui fu ricca la diaspora politico-culturale nata dal movimento italiano del ’77: una delle più bizzarre forse, ma anche, paradossalmente, delle più fertili. Tentando infatti una rivalutazione ma anche una lettura critica di un genere letterario e cinematografico tradizionalmente considerato “d’evasione”, «Un’Ambigua Utopia» si trovò a incrociare, con molte ingenuità ma anche con qualche insospettabile intuizione, molte delle strade della radicalità italiana di sinistra in quel periodo. Nelle sue pagine si ritrova l’ostinato bisogno di quegli anni di rispondere a una sconfitta, che già appariva chiara, senza ridimensionare gli obiettivi, ma rilanciando al contrario la pienezza di un discorso antagonistico a livello politico, culturale, esistenziale. Attorno alla rivista il gruppo di «Un’Ambigua Utopia» costruì a tutti i livelli, culturali e politici, una presenza visibile e significativa (il libro Nei labirinti della fantascienza, edito nel 1979 da Feltrinelli, che vendette in un anno 10.000 copie; la contestazione del Congresso europeo di Fantascienza a Stresa nel 1980; l’apertura di una libreria; il festival "Il gatto del Cheshire" tenuto a Milano nel 1982, iniziativa pionieristica sui temi della simulazione e del virtuale).
Questa pubblicazione ripropone, in due volumi, la ristampa anastatica integrale dei nove numeri della rivista, integrata da un’introduzione di due protagonisti di quel collettivo, Antonio Caronia e Giuliano Spagnul, da un dibattito svoltosi su Internet nel 2001, e da una ricca documentazione fotografica che integra l’iconografia della rivista.