Mosaico

Brossura, 379 pagine

lingua Italiano

Pubblicato il 17 Luglio 2008 da Fazi.

ISBN:
978-88-8112-942-3
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3 stelle (1 recensione)

Una ex soldatessa dell'esercito giapponese, Mimi, ha un lavoro singolare: condurre i pazienti presso gli ospedali psichiatrici che li prenderanno in cura. È così che incontra Masaya, un quattordicenne reduce da un'esperienza di premorte, sempre più distante dai genitori che rivorrebbero il bambino modello che era un tempo, con il quale riuscirà a instaurare un legame importante e foriero di una lucidissima visione del mondo. Grazie alla sua innata capacità di ascolto, che le fa sentire i corpi parlare e comunicare le proprie emozioni, Mimi riuscirà a interpretare le strane parole di Masaya, che le svelano un mondo fatto di suoni, sibili e boati. Mosaico dà voce a una generazione, la nostra, ormai irreversibilmente dipendente da una miriade di apparecchi tecnologici, chiusa com'è nella vibrazione di un'incessante comunicazione reciproca che qui risuona, e si dilata, tra le mura della gigantesca stazione di Shibuya a Tokyo.

2 edizioni

ha recensito Mosaico di Randy Taguchi (La grande letteratura giapponese, #15)

Mosaico

3 stelle

Mosaico si presenta come un romanzo sugli esordi di Internet, sui modi in cui sarebbe diventato così pervasivo da cambiare il mondo in cui ci informiamo e rimaniamo in contatto ə unə con ə altrə. Taguchi in questo senso è stata una pioniera: scrive di web dalla metà degli anni Novanta del secolo scorso e in questo romanzo, uscito in Giappone nel 2001, si percepisce alla perfezione che fosse ben consapevole dell’impatto che avrebbe avuto Internet sulle nostre vite.

Il problema per me è che, nonostante le sue felici intuizioni, durante la lettura mi sono annoiata tantissimo. Innanzi tutto, per l’enorme mole di spiegoni; poi perché gran parte di questi spiegoni riguardano fenomeni parascientifici e parapsicologici, che Taguchi ha usato per costruire la sua storia in modo da rendere più intellegibile qualcosa che ancora era molto fumoso nella testa delle persone, ma calcando troppo la mano – tanto che alla …