In reality, Hiro Protagonist delivers pizza for Uncle Enzo’s CosaNostra Pizza Inc., but in the Metaverse he’s a warrior prince. Plunging headlong into the enigma of a new computer virus that’s striking down hackers everywhere, he races along the neon-lit streets on a search-and-destroy mission for the shadowy virtual villain threatening to bring about infocalypse. Snow Crash is a mind-altering romp through a future America so bizarre, so outrageous… you’ll recognize it immediately.
I really liked the story, the characters where good enough and the world the write created was really interesting.
The whole "language" angle is my favorite part, really interesting, almost plausible and different enough from what I've read in the past.
My main problem is with the ending: too quick, not at the same level as the rest of the story, in my opinion.
Wrote a whole long review about why I didn't like it, but got bored of my own opinion.
In short:
While clever, the linguistic virus, Sumerian, and religion lessons were long and dull Characters unbelievable, and didn't really invest in them. Sex with a minor scene - didn't want that
Did like: the world the technology the prologue bit about pizza delivery. Loved that world building, really great opening! Then the main story wrecked it (for me).
Review of 'Snow Crash (Bantam Spectra Book)' on 'Goodreads'
3 stelle
Concettualmente questo libro è ineccepibile, l'idea di spingere ancora di più sugli stilemi del cyberpunk, fino a riprodurlo in uno scenario anarco-capitalista è la naturale conseguenza delle impostazioni del genere date una decina di anni prima (oltre che di certe scelte economiche reali), il metaverso è stato poi effetivamente implementato (anche se con accezioni e scopi diversi), la coniugazione di tematiche neurolinguistiche/memetiche con l'informatica forse non è così originale (non saprei davvero, non ho le competenze per dire se qualcuno l'aveva giù esplorata prima, ma ad oggi magari sa di già visto, pur essendo probabilmente uno dei primi fautori di queste idee a livello letterario), ma la commistione con la mitologia sumera risulta quantomeno intrigante e apprezzabile per il lavoro di analogia fatto. L'esecuzione lascia però un po' a desiderare, pur considerando le varie attenuanti (partorita come opera fumettistica, autore ancora acerbo, l'idea di porlo come opera quasi-satirico/parodistica sul genere). …
Concettualmente questo libro è ineccepibile, l'idea di spingere ancora di più sugli stilemi del cyberpunk, fino a riprodurlo in uno scenario anarco-capitalista è la naturale conseguenza delle impostazioni del genere date una decina di anni prima (oltre che di certe scelte economiche reali), il metaverso è stato poi effetivamente implementato (anche se con accezioni e scopi diversi), la coniugazione di tematiche neurolinguistiche/memetiche con l'informatica forse non è così originale (non saprei davvero, non ho le competenze per dire se qualcuno l'aveva giù esplorata prima, ma ad oggi magari sa di già visto, pur essendo probabilmente uno dei primi fautori di queste idee a livello letterario), ma la commistione con la mitologia sumera risulta quantomeno intrigante e apprezzabile per il lavoro di analogia fatto. L'esecuzione lascia però un po' a desiderare, pur considerando le varie attenuanti (partorita come opera fumettistica, autore ancora acerbo, l'idea di porlo come opera quasi-satirico/parodistica sul genere). Non tra i migliori dell'autore, che per me si è andato a raffinare negli anni -giudizio parziale in quanto parziale la mia lettura della sua bibliografia-. Sicuramente consigliato, ma da considerare quanto sopra riportato.