Il mio prima Legal thriller ed è meraviglioso
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Sono una Bridget Jones perennemente incazzata, che trattiene peti e bestemmioni in pubblico. Come spirito guida un gatto ipercritico.
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Completato! Lastronzaomofoba ha letto 12 di 12 libri.
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Lastronzaomofoba ha recensito Il testamento di John Grisham
Lastronzaomofoba ha recensito X di Valentina Mira
Lastronzaomofoba ha recensito La ragazza della neve
La ragazza della neve disamina
5 stelle
Sono le due del mattino e ho appena finito di leggere “La ragazza della neve” di Pam Jenoff, con le lacrime che mi solcano il viso. Poi decido di alzarmi mentre sto scrivendo questa disamina per dare da mangiare alla gatta, vista la sua insistente richiesta di cibo; nel farlo, mi accorgo che mi ha bagnato il letto per l’ennesima volta. Cerco di riimmergermi nello spirito della scrittrice (Dio, dammi un drago).
Il libro è magistralmente scritto. L’autrice, esperta di fiction storiche, grazie ai racconti e alle testimonianze, alle ricerche d’archivio accumulate in questi anni, riesce con estrema disinvoltura a rendere reale e credibile queste storie al femminile, toccando punte di orrore senza mai risultare splatter.
Il racconto si apre con una novantenne, simile a un personaggio di “Titanic”, che parte per la sua avventura, catapultandoci in quei terribili giorni in cui l’orrore del nazismo è ancora presente nel DNA …
Sono le due del mattino e ho appena finito di leggere “La ragazza della neve” di Pam Jenoff, con le lacrime che mi solcano il viso. Poi decido di alzarmi mentre sto scrivendo questa disamina per dare da mangiare alla gatta, vista la sua insistente richiesta di cibo; nel farlo, mi accorgo che mi ha bagnato il letto per l’ennesima volta. Cerco di riimmergermi nello spirito della scrittrice (Dio, dammi un drago).
Il libro è magistralmente scritto. L’autrice, esperta di fiction storiche, grazie ai racconti e alle testimonianze, alle ricerche d’archivio accumulate in questi anni, riesce con estrema disinvoltura a rendere reale e credibile queste storie al femminile, toccando punte di orrore senza mai risultare splatter.
Il racconto si apre con una novantenne, simile a un personaggio di “Titanic”, che parte per la sua avventura, catapultandoci in quei terribili giorni in cui l’orrore del nazismo è ancora presente nel DNA dei discendenti di quel periodo. Il libro, come detto precedentemente, alterna i capitoli per raccontare la storia di due donne, entrambe segnate dalla guerra, con un circo realmente esistito che funge da collante e scenografia per tutta la narrazione, mettendo in luce punti di forza e debolezza delle protagoniste.
La guerra, si sa, imbruttisce gli animi creando divisioni e pregiudizi, un po’ come la politica fa oggi tra i meno fortunati.
Il circo e alcuni dei personaggi sono realmente esistiti; l’autrice ha solo cucito una storia per collegare eventi realmente accaduti. Il libro può sembrare lento, ma solo perché ho letto in precedenza “Le ragazze di Parigi”, che inizia con una valigia, delle foto e un mistero da risolvere. Man mano che la storia si sviluppa, i ricordi della mia infanzia negli anni Ottanta riaffiorano, in concomitanza con le descrizioni degli odori e del quotidiano degli abitanti del circo.
Posso dire, alla soglia dei miei quarantasette anni, che il racconto è assolutamente veritiero nei suoi dettagli, anche per un circo caduto in disgrazia in quel periodo così oscuro, in cui le diversità erano considerate aberrazioni che costringevano l’uomo alla selezione e all’omologazione. Dio, che orrore.
Naturalmente, come era d’uso in quei tempi, i circhi diventavano case di accoglienza per i diversi incontrati lungo il cammino, magari in cambio di esibizioni e nel mostrare le proprie singolarità. Non giudichiamo: erano altri tempi, necessari per sopravvivere alla strada.
Tutto accelera e diventa adrenalinico a metà del libro, i colpi di scena non mancano, così come la crudeltà del genere umano.
Qualcuno a me caro definisce i libri di Jenoff “libri da donna”. Semplicemente ritengo che Jenoff sia brava a raccontare la miseria umana, continuando a indossare i propri abiti. C’è una differenza tra raccontare la storia attraverso gli occhi attenti delle donne e definire un libro “per donne”.
Posso dirvi che non mi sono strappata i capelli, ma il finale ha compensato l’inizio lento e poco emozionante delle due protagoniste. Passo e chiudo. www.lastronzaomofoba.com/la-ragazza-della-neve/
Lastronzaomofoba ha iniziato a leggere X di Valentina Mira
X di Valentina Mira
X è un romanzo e una lettera. Valentina scrive al fratello con cui non parla da anni per raccontargli quello …
Lastronzaomofoba ha recensito Nel blu tra il cielo e il mare di Susan Abulhawa
Non avrei mai pensato di dirlo ma oggi sono dispiaciuta di aver finito questo incantevole libro.
5 stelle
Non avrei mai pensato di dirlo ma oggi sono dispiaciuta di aver finito questo incantevole libro.
Questo libro come tanti altri, l’ho comprato alla bancarella dell’usato, le recensioni trovate in giro nell’internet ne parlavano bene, ma sono stata attirata da una in particolare, dove si concentrava sulla faziosità geopolitica della scrittrice e del racconto in se. (Cazzate)
Il libro in questione è Nel blu tra cielo e il mare di Susan Abulhawa.
Il libro è narrato da Kaled un bimbo di 10 anni che vive da tempo nel “blu” e ripercorre a ritroso insieme al lettore la storia della sua famiglia, che inizia prima dell’occupazione del 1948 da parte dei sionisti.
Se non amate schieramenti, ma, adorate immergervi in paesaggi esotici e pieni di folclore, questo è il libro adatto per sognare. Pur immergendo i piedi in un liquido amniotico fatto di sangue, povertà e crudeltà. Il libro non perde …
Non avrei mai pensato di dirlo ma oggi sono dispiaciuta di aver finito questo incantevole libro.
Questo libro come tanti altri, l’ho comprato alla bancarella dell’usato, le recensioni trovate in giro nell’internet ne parlavano bene, ma sono stata attirata da una in particolare, dove si concentrava sulla faziosità geopolitica della scrittrice e del racconto in se. (Cazzate)
Il libro in questione è Nel blu tra cielo e il mare di Susan Abulhawa.
Il libro è narrato da Kaled un bimbo di 10 anni che vive da tempo nel “blu” e ripercorre a ritroso insieme al lettore la storia della sua famiglia, che inizia prima dell’occupazione del 1948 da parte dei sionisti.
Se non amate schieramenti, ma, adorate immergervi in paesaggi esotici e pieni di folclore, questo è il libro adatto per sognare. Pur immergendo i piedi in un liquido amniotico fatto di sangue, povertà e crudeltà. Il libro non perde dignità, la dignità di chi si lega anima e corpo: alle preghiere, alle tradizioni palestinesi, alla superstizione culturale, a quella religiosa, fatta di amore, odio e timore di Dio.
Non sono qui a parlare di guerre e politica.
Ma mai come in questo periodo, questo libro pubblicato nel 2014 e tanto così odierno e spiega cos’è una prigione a cielo aperto.
E’ una favola che parla e si sviluppa attraverso un nucleo familiare originario di Beit Daras, composta da una madre single un po’ bizzarra e i suoi tre figli.
Si ritroveranno profughi nella propria terra, con un esodo che li renderà schiavi e affamati.
Questo libro ci arricchirà di terminologie di lingua araba dove un glossario a fine libro ne svelerà il significato.
Non voglio aggiungere altro perché questo libro merita di essere letto, scoperto e amato. www.lastronzaomofoba.com/nel-blu-tra-cielo-e-il-mare-di-susan-abulhawa/
Lastronzaomofoba ha valutato Venivamo tutte per mare: 5 stelle
Venivamo tutte per mare di Julie Otsuka
"Da anni" ha dichiarato Julie Otsuka, "volevo raccontare la storia delle migliaia di giovani donne giapponesi - le cosiddette "spose …
Lastronzaomofoba ha recensito Venivamo tutte per mare di Julie Otsuka
Veniamo tutte per mare di Julie Otsuka
5 stelle
Come tutte le cose belle e vere, alcuni libri, lasciano un sapore metallico in bocca, quasi a ricordare il sapore del sangue o della terra. Perché di sangue, terra, lacrime e sudore questo libro racconta.
Lastronzaomofoba ha recensito L'Avversario di Emmanuel Carrère
l’Avversario
4 stelle
Il libro è interessante, scorrevole, senza intorta-menti, è soprattutto senza finti colpi di scena o altri effetti da scrittore non professionista. Ma delle volte anche libri con una scrittura fluida, perdono di mordente nella parte finale, in particolar modo alla chiusura. A mio modesto parere mi è risultata lenta e ricca di dettagli che non aggiungono nulla alla storia.