Angeli sulla punta di uno spillo

566, pagine

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Mosca, fine degli anni ‘60. Makarcev, caporedattore della Pravda, crolla a terra, colpito da un infarto, a pochi passi dal palazzo del Comitato centrale del partito comunista, dove ha appena partecipato a una importante riunione. La debolezza del suo cuore è causata dal continuo stato d’ansia in cui egli ha vissuto fino ad allora, sempre attentissimo com’è a seguire fedelmente la linea del partito, a fare propaganda ortodossa, ad apparire un comunista senza macchia e senza ombre. Del resto ha le sue ragioni: cerca di sopravvivere e conservare il suo elevato stato sociale nel pieno della repressione reazionaria seguita al rovesciamento del troppo liberale Krushchev. E l’improvvisa, misteriosa comparsa sulla sua scrivania di un manoscritto clandestino - e sovversivo - è il colpo di grazia. Da dove viene? Chi l’ha visto, oltre a lui? E che fare, per evitare i guai e il discredito che esso potrebbe procurargli? Mentre Makartsev …

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