13x20 cm, 192 pagine
lingua Italiano
Pubblicato da Ediciclo.
Ovvero, come fui rapito dall'insana passione del ciclovintage Biblioteca del ciclista
13x20 cm, 192 pagine
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Come può, d’improvviso, un tranquillo neo-pensionato milanese, fino a poco tempo fa praticamente digiuno di pedivelle, selle e manubri, venire irresistibilmente travolto dalla mania per il ciclismo d’epoca, quello delle biciclette col telaio in acciaio, del cambio a manetta e delle cinghiette ai pedali, quello delle maglie di lana grossa e dei caschetti di cuoio? Quasi quasi mi faccio l’Eroica è la cronaca autoironica di un “percorso iniziatico” verso il paradiso-inferno del vintage ciclistico: dal procurarsi la bici adatta, anzi, dal costruirsela pezzo per pezzo, cercandoli come un segugio tra e-bay e bancarelle, al vestirsi nel modo più consono alla nobile sfida; ma, soprattutto, come prepararsi a pedalare sulle magiche strade bianche del Chianti senese. Un’avventura eroicomica, tra alti e bassi, entusiasmi e scoramenti; gli incontri con i grandi artigiani della bicicletta e coi santuari del ciclismo; la partecipazione al rito collettivo del Giro d’Italia; un’appassionata fotografia della Milano non …
Come può, d’improvviso, un tranquillo neo-pensionato milanese, fino a poco tempo fa praticamente digiuno di pedivelle, selle e manubri, venire irresistibilmente travolto dalla mania per il ciclismo d’epoca, quello delle biciclette col telaio in acciaio, del cambio a manetta e delle cinghiette ai pedali, quello delle maglie di lana grossa e dei caschetti di cuoio? Quasi quasi mi faccio l’Eroica è la cronaca autoironica di un “percorso iniziatico” verso il paradiso-inferno del vintage ciclistico: dal procurarsi la bici adatta, anzi, dal costruirsela pezzo per pezzo, cercandoli come un segugio tra e-bay e bancarelle, al vestirsi nel modo più consono alla nobile sfida; ma, soprattutto, come prepararsi a pedalare sulle magiche strade bianche del Chianti senese. Un’avventura eroicomica, tra alti e bassi, entusiasmi e scoramenti; gli incontri con i grandi artigiani della bicicletta e coi santuari del ciclismo; la partecipazione al rito collettivo del Giro d’Italia; un’appassionata fotografia della Milano non solo ciclistica, dai Navigli alle periferie, e di Londra, vera Mecca dell’urban cyclist; fino alla partecipazione all’agognata ciclostorica e al commosso compimento della fatica, siglato dal timbro dell’arrivo sul foglio di gara.