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Pubblicato da Ediciclo.
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Anni Cinquanta, Torino. Valentino e Adriano, amici da sempre, hanno quasi trent’anni e un lavoro appena iniziato, ma nel cuore coltivano un sogno inconfessato, quello di partire in bicicletta per un giro intorno al mondo. Non lo pianificano, decidono di andare e ba-sta. Si prendono una settimana di ferie, senza avvisare nessuno che sarà solo l’antipasto. Dopo otto giorni di viaggio, a Trieste, spediscono lettere ad amici e parenti “Non torniamo, siamo partiti per un giro del mondo in bicicletta”. Il loro viaggio, considerato il periodo e le condizioni geopolitiche di alcuni Paesi, è stata una vera avventura: quasi 28.000 km attraversando l’est Europa, la Turchia, l’Iran, l’Iraq, l’Indonesia, il Giappone, l’America, il Canada. Un tragitto fatto di incontri, cadute, aggressioni, notti in cella, lavori occasionali (si sono fermati in Iraq e negli States ad arricchire il budget...) e ospitalità generosa. Sono tornati a casa due anni dopo, nell’inverno del …
Anni Cinquanta, Torino. Valentino e Adriano, amici da sempre, hanno quasi trent’anni e un lavoro appena iniziato, ma nel cuore coltivano un sogno inconfessato, quello di partire in bicicletta per un giro intorno al mondo. Non lo pianificano, decidono di andare e ba-sta. Si prendono una settimana di ferie, senza avvisare nessuno che sarà solo l’antipasto. Dopo otto giorni di viaggio, a Trieste, spediscono lettere ad amici e parenti “Non torniamo, siamo partiti per un giro del mondo in bicicletta”. Il loro viaggio, considerato il periodo e le condizioni geopolitiche di alcuni Paesi, è stata una vera avventura: quasi 28.000 km attraversando l’est Europa, la Turchia, l’Iran, l’Iraq, l’Indonesia, il Giappone, l’America, il Canada. Un tragitto fatto di incontri, cadute, aggressioni, notti in cella, lavori occasionali (si sono fermati in Iraq e negli States ad arricchire il budget...) e ospitalità generosa. Sono tornati a casa due anni dopo, nell’inverno del 1958, in tempo per il Natale.