Brossura, 223 pagine
lingua italiano
Pubblicato il 26 Settembre 2000 da Einaudi.
Brossura, 223 pagine
lingua italiano
Pubblicato il 26 Settembre 2000 da Einaudi.
Sarah Kane è una voce senza compromessi del teatro di oggi. Nei cinque testi che costituiscono il suo breve arco creativo, prematuramente interrotto, crea immagini di grande forza che ricostruiscono fino al minimo dettaglio gli estremi di un paesaggio con rovine, in cui le persone si sopraffanno ed esercitano senza pietà ogni tipo di violenza l’uno sull’altro, come risposta a un generale disagio esistenziale. Accusata all’inizio della sua attività di puntare solo allo scandalo e alla provocazione, ha dimostrato invece di saper giocare su varie corde, mettendo in campo capacità notevoli di scrittura ed elaborazione stilistica. Erede autorevole di una linea rosso sangue della drammaturgia inglese, che affonda le proprie origini negli elisabettiani e nei giacobiti e che nel ‘900 ha avuto tra i propri fautori un altro autore controverso come Edward Bond, Sarah Kane ha indagato gli abissi del dolore e del desiderio, della speranza e della disperazione, creando …
Sarah Kane è una voce senza compromessi del teatro di oggi. Nei cinque testi che costituiscono il suo breve arco creativo, prematuramente interrotto, crea immagini di grande forza che ricostruiscono fino al minimo dettaglio gli estremi di un paesaggio con rovine, in cui le persone si sopraffanno ed esercitano senza pietà ogni tipo di violenza l’uno sull’altro, come risposta a un generale disagio esistenziale. Accusata all’inizio della sua attività di puntare solo allo scandalo e alla provocazione, ha dimostrato invece di saper giocare su varie corde, mettendo in campo capacità notevoli di scrittura ed elaborazione stilistica. Erede autorevole di una linea rosso sangue della drammaturgia inglese, che affonda le proprie origini negli elisabettiani e nei giacobiti e che nel ‘900 ha avuto tra i propri fautori un altro autore controverso come Edward Bond, Sarah Kane ha indagato gli abissi del dolore e del desiderio, della speranza e della disperazione, creando un universo teatrale compatto eppure aperto a variazioni e cambiamenti, in cui la cupezza delle relazioni sociali vissute come incubo lascia spazio anche alla lingua delle vittime e concede loro, in tanto strazio, l’opportunità di affermare se stessi. La sua ricerca espressiva utilizza un linguaggio allo stesso tempo minuzioso e visionario, con violente liriche impennate, che sigilla la sua statura di classico della contemporaneità.