Open non è free

Comunità digitali tra etica hacker e mercato globale

Brossura, 128 pagine

lingua Italiano

Pubblicato il 2005 da Elèuthera.

ISBN:
978-88-89490-04-4
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Numero OCLC:
61237647

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Gli hackers fanno molto e dicono poco. Ma, nell'era della tecnocultura, hanno molto da insegnarci: la passione per la tecnologia, la curiosità che li spinge a metterci sopra le mani, a smontare per comprendere, a giocare con le macchine, a condividere i codici che creano. Essere pirati informatici significa essere pirati della realtà. Essere protagonisti attivi, agire e non subire il cambiamento; usare la tecnologia per soddisfare i propri bisogni e i propri desideri; porsi in un continuo dialogo con il flusso di informazioni delle reti, informatiche e umane. L'etica hacker, le pratiche di condivisione e cooperazione interessano ora anche il mercato, che ha assunto il metodo di sviluppo delle comunità hacker per risollevarsi dopo la bolla speculativa della net economy. I termini cambiano poco, da software libero (free software) a software aperto (open source), ma in realtà cambia tutto. Il passaggio è doloroso: la curiosità per il nuovo diventa …

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